N° 88

 

KUNOICHI

 

1.

 

 

            Il nome con cui sono nato è Matthew Michael Murdock. All’età di 15 anni l’accidentale esposizione a del materiale radioattivo mi rese cieco ma al tempo stesso aumentò a livelli superumani gli altri miei sensi e mi donò un senso radar che mi permette di percepire i contorni delle cose.

            Una volta laureato e superati gli esami per l’abilitazione alla professione di avvocato, ho deciso di usare i miei altri talenti per la causa della giustizia assumendo una nuova identità: quella del supereroe chiamato Devil, autonominato protettore del quartiere di Hell’s Kitchen a New York.

            È stata quella decisione a portarmi dove sono adesso: sul pavimento di un magazzino abbandonato con la schiena dolorante e due pericolose assassine giapponesi che incombono su di me pronte ad uccidermi.

            La prima si chiama Yuriko Oyama ma da quando ha deciso di farsi innestare degli impianti cibernetici che l’hanno resa parzialmente invulnerabile e superforte con l’aggiunta di artigli retrattili al posto delle unghie, si fa chiamare Lady Deathstrike. Di recente è stata uccisa dal mutante ferino noto come Sabretooth[1] e poi, che ci crediate o no, resuscitata con un mistico rituale[2] da adepti della Mano, una setta giapponese di assassini ninja. Rituale che oltre a risvegliarla l’ha resa schiava del volere di un pezzo grosso della Yakuza di nome Matsu’o Tsurayaba.[3]

            La seconda ha adottato il nome di Lady Bullseye in onore di uno dei miei più spietati nemici. Non sono sicuro del suo vero nome. Quando l’ho conosciuta[4] si faceva chiamare Maki Matsumoto ma potrebbe essere un nome falso. Quello che so è che lavora per lo stesso boss della Yakuza e che mi vuole morto.

            Non è una comune assassina esperta nell’arte del ninjutsu, in qualche modo riesce a rendersi invisibile a buona parte dei miei sensi ed è per questo che è riuscita a prendermi di sorpresa alle spalle.

-Voglio che tu sappia, Devil…- mi dice -… che sarà un piacere per me prendere la tua vita.-

            Sento saettare la lama della sua katana ed è abbastanza ovvio quel che vuol fare.            I media mi hanno soprannominato l’Uomo senza Paura ma se non succede qualcosa alla svelta, dopo stanotte mi chiameranno l’uomo senza testa.

 

             Sul display del mio cellulare appaiono il nome ed il numero di Martin Li, un imprenditore cinese che potrebbe essere in realtà il nuovo capo della Triade[5] del Drago Nero a New York. Quando ci siamo conosciuti, gli ho fatto credere di essere una escort di alto bordo, una finzione che ho spinto talmente in là da andarci perfino a letto. Se davvero è quel mi dicono che è, se sapesse che in realtà non mi chiamo Anna Rand ma Candace Nelson e sono una giornalista del Daily Bugle oltre che la sorella minore di un Procuratore degli Stati Uniti, la mia vita non varrebbe un soldo bucato.

                Resto bloccata dalle mie paure per un po’ poi decido di rispondere.

<<Miss Rand, è un piacere risentirla.>> mi dice con studiata cortesia <<Mi chiedevo se fosse libera anche stasera alle solite condizioni.>>

                Che gli rispondo? Il buon senso mi direbbe che è ora di porre fine alla finzione, che un buon articolo non vale tutto questo, che potrebbe aver scoperto chi sono davvero e mi sta tendendo una trappola.

                Io e il buon senso, però, non siamo mai andati molto d’accordo e poi, devo ammettere di essere troppo curiosa.

-Sono libera.- rispondo -A che ora ci vediamo?-

 

                La lama della Katana cala implacabile verso il collo di Devil ma prima che possa raggiungere il bersaglio qualcosa colpisce Lady Bullseye alla schiena sbilanciandola quanto basta perché perda la presa sulla sua spada e la lama si conficchi sul pavimento accanto all’eroe mascherato.

            A colpire la spietata killer giapponese è stato un calcio vibrato da una donna dai capelli platinati che indossa un attillato e scollato costume blu ed il cui volto è parzialmente coperto da una maschera domino, una donna che Lady Bullseye riconosce subito.

-Tu!- esclama mentre si rimette in piedi -Tu sei…-

-La Gatta Nera, carina…- replica la nuova arrivata -… e ti conviene stare attenta perché io porto molta sfortuna a chi mi attraversa la strada.-

 

 

2.

 

 

            Dakota North ha avuto una vita movimentata. Ha cominciato come modella divenendo rapidamente famosa e strapagata sfilando nelle passerelle più importanti ed apparendo su innumerevoli copertine, poi, senza preavviso e inspiegabilmente ha mollato tutto per intraprendere il mestiere di investigatrice privata dapprima come free lance ed ora principalmente per lo studio legale Nelson & Murdock.

            Stasera, però, quest’attraente ragazza dai lunghi capelli rossi e gli occhi verdi lavora per se stessa. Il suo scopo è incastrare il contatto tra il Consorzio Ombra e un gruppo di poliziotti corrotti all’interno dell’Unità Congiunta Antiterrorismo tra F.B.I., F.B.S.A. e Dipartimento di Polizia di New York che è responsabile del tentato omicidio di suo padre, l’ex agente della C.I.A. Samuel J. North, ora agente di collegamento tra le varie agenzie federali e la Polizia della Grande Mela.

            North era sopravvissuto all’attentato e una volta uscito dal coma aveva rivelato alla figlia il nome più importante della lista, un nome che lui stesso aveva appena scoperto quando era avvenuto l’attentato.

            Dakota disprezza il lavoro di suo padre ed i metodi che usa, ma il sangue non è acqua e lei non permetterà che chi ha tentato di fargli del male la passi liscia.

            L’uomo che le apre la porta di un elegante appartamento del centro di Manhattan ha circa sessant’anni, capelli bianchi e occhiali sotto cui cela uno sguardo attento. Sfodera un ampio sorriso quando la vede e le dice.

-Dakota… ben arrivata. Entra pure.-

-Grazie George,.- dice lei accettando l’invito e mentre richiude la porta l’uomo aggiunge:

-La tua telefonata mi ha piacevolmente sorpreso e devo dire che sono davvero contento di vederti. Ho saputo che tuo padre sta meglio.-

-È uscito dal coma ed ora è definitivamente fuori pericolo.- conferma Dakota

-Mi fa piacere. Siamo vecchi amici io e lui sin da quando eravamo entrambi nell’Agenzia.[6] So che tra te e lui non corre buon sangue e me ne dispiace ma le tragedie possono sanare vecchi rancori e riavvicinare le persone. Spero che le cose miglioreranno tra voi. Gli hai parlato da quando si è risvegliato?-

-Abbiamo parlato, sì. Non molto perché era ancora debole.-

-Lo immagino. Da quel che ho capito dietro l’attentato c’era un gruppo di agenti federali e poliziotti affiliati al cosiddetto Consorzio Ombra. Per fortuna quell’organizzazione è stata smantellata e tutti i suoi membri o sono morti o sono in galera.-[7]

-Non tutti George. L’identità dei capi e di alcuni degli affiliati di alto livello è ancora ignota… almeno per ora.-

            George C. Cooper fa una smorfia di disappunto e replica:

-Davvero? Brutto affare se è così. Quindi la tua non è una visita di cortesia, peccato. Se speri che possa aiutarti a scovarli, mi dispiace ma ormai sono fuori dal giro.-

-Non è quello che mi ha detto mio padre. Stava appunto venendo a parlartene.-

            Cooper si versa un bicchiere di whisky e si rivolge a Dakota:

-Ne vuoi uno anche tu? È Scozzese autentico.-

-Grazie, ma ho smesso di bere.- ribatte lei.

-Sul serio? Avevo sentito dire che ultimamente ci davi dentro di brutto.-

-Storia vecchia. Non tentare di sviare il discorso e dimmi cosa sai del Consorzio Ombra, perché ne sai certo qualcosa.-

            L’ex agente della C.I.A. si lascia sfuggire un altro sospiro.

 

            La Gatta Nera qui? Dev’essere un’idea di Natasha. Deve aver pensato che avessi bisogno di un angelo custode e da come si stavano mettendo le cose potrebbe anche aver avuto ragione

            L’intervento della Gatta Nera mi dà l’opportunità di riprendermi e sferrare un calcio a Lady Deathstrike, distratta dalla nuova arrivata, poi balzo in piedi e le dico:

-Non dobbiamo combattere, Yuriko.-

            L’uso del suo vero nome la fa esitare ma solo per un secondo.

-Yuriko Oyama è morta.- ribatte con voce monocorde -Io sono Lady Deathstrike e miei ordini sono di ucciderti.-

-Non sei una marionetta, Yuriko.- replico -Sei un essere umano, una donna. Ribellati.-

            L’affondo dei suoi artigli, che evito di misura, mi fa capire che il mio tentativo è stato inutile.

            Evito un altro assalto, faccio una capriola e la colpisco con un calcio a piedi uniti. Lei barcolla ma rimane in piedi.

-Se è questo il meglio che sai fare, Devil…- dice -… allora presto sarai morto.-

-Amica…- ribatto -… non ho ancora cominciato a combattere.-

            Bella vanteria, ma farò bene a darmi da fare o la sua profezia potrebbe avverarsi.

 

            Mi chiamo Ben Urich e sono un giornalista del Daily Bugle, ma questo suppongo che lo sapeste già.

            Quello che sto facendo non è molto onorevole, forse: sto seguendo la mai collega Candace Nelson.

            Probabilmente sono paranoico ma c’è qualcosa nel comportamento recente di Candace che non mi convince. Ho la sensazione che si sia infilata in qualche pasticcio, cosa che, a dire il vero, le capita abbastanza spesso.

            Quando la vedo salire su una limousine dai vetri oscurati che la aspetta ad un angolo non lontano da casa sua capisco che le mie sensazioni erano corrette.

            Non mi resta che chiamare un…

-Taxi!-

            Una vettura si ferma proprio davanti a me ed io balzo a bordo dicendo:

-Segua quella macchina.-

            Il taxista replica:

-È da una vita che aspetto che qualcuno me lo chieda.

            E parte sgommando.

 

 

3.

 

 

            Non fidarti mai di un agente della C.I.A. anche se è un ex, si dice Dakota North: mentono per abitudine, non è proprio questo che l’ha allontanata da suo padre in primo luogo?

-Ti sei distratta, Dakota?- le chiede George C. Cooper.

-Niente affatto, George.- replica la ragazza -E tu non mi hai ancora risposto.-

-Cosa so del Consorzio Ombra? Quello che sanno tutti suppongo: era un’organizzazione segreta infiltratasi a tutti i livelli di politica, finanza, forze armate e altro ancora. Era su tutti i media ultimamente. Non potrei ignorarlo.-

-Tutto qui?-

-E che altro dovrei sapere? Sono fuori dal giro da un bel pezzo e non mi sono lasciato in buoni rapporti con l’Agenzia, lo hai dimenticato forse?-

-Questo è quello che hai sempre detto, George.-

-Parliamoci chiaro, Dakota, mi stai accusando di aver fatto parte del Consorzio Ombra?-.

-Non è così, forse? Mio padre si stava avvicinando a te e tu non potevi permetterlo. Dovevi mantenere la tua facciata di ex agente dimessosi perché disgustato dal marcio all’interno della C.I.A. Così hai organizzato l’attentato contro di lui.-

            Cooper si versa un altro whisky. Finisce di bere, posa il bicchiere ed infine replica:

-Tu e tuo padre avete una bella fantasia, sai? E nessuna prova.-

-Le avrò, puoi starne certo.-

            Dakota esce dall’appartamento. Cooper la segue con lo sguardo finché non si è chiusa la porta alle spalle e poi prende un telefono.

 

            Gli artigli di Lady Deathstrike mi arrivano tanto vicini da strapparmi il costume, ma non abbastanza da ferirmi. Salto all’indietro e contemporaneamente faccio una doppia capriola e lancio il mio bastone.

-Sei stato troppo frettoloso, Devil…- dice lei -… mi hai mancato.-

-Ne sei davvero sicura?- ribatto sorridendo

            Il bastone le passa sopra la testa, compie un arco, colpisce una parete ed un'altra e poi finisce la sua corsa sul collo di Lady Deathstrike.        Cade in avanti e il suo mento incontra il mio ginocchio.

-Spiacente, Yuriko.- dico -Questo è un match che non intendo perdere.-

 

            Lady Bullseye sferra un fendente con la sua katana ma improvvisamente scivola e perde l’equilibrio. Il suo colpo va a vuoto mentre lei perde la presa sulla spada.

-Non è possibile!- esclama.

-Cose che capitano se una Gatta Nera ti attraversa la strada.- replica Felicia Hardy scalciando lontano la katana.

-Io non credo nella sfortuna.- ribatte la killer giapponese rialzandosi di scatto in piedi -E non ho bisogno di spade per sistemarti.-

-Davvero? Vediamo se è vero, io scommetto di no.-

            Le due donne si confrontano squadrandosi a vicenda, poi Lady Bullseye lancia un urlo e salta verso la sua avversaria… e la manca clamorosamente. Finirebbe contro una parete se all’ultimo momento non facesse una capriola proiettandosi all’indietro… finendo contro Lady Deathstrike.

-Vedi cosa intendevo?- le si rivolge la Gatta Nera sorridendo.

 

 

4.

 

 

            La limousine arriva sino ad un ristorante di Chinatown. Candace ne scende e viene accolta da due tizi vestiti di nero che la scortano all’interno. Faccio il giornalista di cronaca nera da troppo tempo per non riconoscere a prima vista il rigonfiamento appena accennato di una fondina ascellare sotto le giacche di quei tizi. La cosa non mi piace per niente.

            Poco dopo arriva un’altra auto nera e ne scendono due giapponesi, un uomo sui 35 anni ed una donna con circa dieci anni di meno. Lei non so chi sia, ma di lui ho visto una foto: Matsu’o Tsurayaba, uno dei più influenti capi della Yakuza.

            In che guaio si è cacciata la mia amica?

 

              Diario di guerra. Annotazione n. 28. Era un bel pezzo che monitoravo le mosse di Martin Li e l’arrivo di quella ragazza, la stessa che era con lui l’altra sera,[8] complicava decisamente le cose. Nessun innocente doveva andarci di mezzo. Se mi ero imbarcata in quest’avventura era proprio perché dei gangster senza scrupoli avevano ucciso degli innocenti. Ricordavo ancora il sangue sul mio abito da sposa e il mio giorno più bello tramutarsi nel mio incubo peggiore.

                Non avrei ucciso Martin Li nel ristorante ma nulla mi avrebbe impedito di farlo al momento opportuno quando solo lui e quelli della sua risma sarebbero stati i soli coinvolti.

                Mentre facevo queste riflessioni vidi arrivare un’altra auto. Li aveva degli ospiti di riguardo: nientemeno che uno dei capi della Yakuza e la sua donna, ma quello che attrasse la mia attenzione fu l’uomo magro e con gli occhiali che scese da un taxi. Ben Urich del Bugle, Lynn mi aveva fatto leggere un dossier su di lui, Incorruttibile, ben intenzionato e con una certa propensione a cacciarsi nei guai. Se gli uomini di Li o di Tsurayaba si fossero accorti di lui, avrebbe potuto rovinare tutto.

 

                Mi scosto appena in tempo per evitare che Lady Bullseye piombando contro Lady Deathstrike faccia cadere anche me. Un altro di quei casi in cui posso ringraziare i miei supersensi per avermi avvisato con largo anticipo di cosa stava per accadere.

-Contavo che ce l’avresti fatta a scansarti, Cornetto.- mi dice la Gatta Nera balzandomi al fianco.

-Ti ha mandata Natasha, non è vero?- le chiedo.

-Pensava che ti potesse essere utile una mano contro queste ragazzacce.- replica lei -Non si sbagliava.-

-Dov’è il tuo partner, il Ragno Nero?-

-Non siamo mica sposati. Lui ha i suoi affari[9] ed io i miei e la tua amica paga molto bene.-

            Mentre parliamo, le nostre avversarie si rialzano. Lady Bullseye ha perso la sua concentrazione ed ora riesco a sentirla. Le lancio contro il mio bastone ma lei l’afferra.

-Bella arma.- commenta -Vediamo se ho capito come funziona.-

            Lo lancia con precisione da professionista e probabilmente mi colpirebbe se non fossi in grado di anticipare la sua traiettoria con assoluta precisione e mi abbassassi in tempo per evitarlo ed afferrarlo a mia volta al volo.

            La mia mossa mi lascia scoperto nei confronti di Lady Bullseye che mi sferra un calcio. Di nuovo non ha odore ed il suo battito è stabile. Solo lo spostamento d’aria mi avverte con una frazione di secondo d’anticipo che mi permette di accompagnare il colpo.

-Sei proprio una cattiva ragazza, lo sai, tesoro?- dice la Gatta balzando contro Lady Bullseye -Normalmente mi piacciono le cattive ragazze, ma non quando cercano di ammazzare i miei amici.-

            La ninja accompagna il colpo ma barcolla all’indietro e finisce contro una colonna che cede di schianto. Il piano superiore del magazzino crolla di colpo su di noi.

-Via!- urlo balzando lontano.

            La Gatta Nera mi segue senza perdere tempo e siamo fuori dal magazzino.

-Credevo che avessi detto che i tuoi poteri di sfortuna colpissero solo chi ti minaccia - le dico -Stavolta potevamo rimetterci le penne anche noi.-

-Non è che li controlli benissimo.- ammette Felicia Hardy e posso immaginarla sorridere, poi aggiunge -Suppongo sia troppo bello sperare che quelle due siano rimaste secche nel crollo, vero?-

            Scuoto la testa e replico:

-Nessuna delle due è così facile da uccidere temo.-

            Da lontano arriva il suono di una sirena.

-I Migliori di New York.-[10] commenta la Gatta -Meglio tardi che mai. Arrivano quando tutto è già finito.-

            Temo che sia tutt’altro che tutto finito.

 

 

5.

 

 

            Martin Li si alza galantemente in piedi quando mi vede arrivare, un vero gentiluomo a modo suo. Mi chiedo ancora una volta se lo sarebbe ancora se sapesse che non sono Anna Rand, escort professionista ma Candace Nelson, giornalista del Daily Bugle e sorellastra del Procuratore degli Stati Uniti per questo distretto giudiziario federale.

                Ripensandoci: perché non lo sa? Un uomo come lui dovrebbe aver preso la precauzione di informarsi e non ci avrebbe messo molto a scoprire la verità. Forse non gli interessa o forse come tanti uomini in certe circostanze ragiona con una parte anatomica diversa dal cervello.

-È un piacere rivederla, Miss Rand.- mi saluta -Si sieda, la prego.-

                Mi sconcerta un po’ il suo tono formale dopo quello che c’è stato tra noi ma forse è il suo modo per mantenere tutto sul piano professionale per così dire.

                In quel momento arrivano altri due ospiti, Giapponesi a quanto sembra.

-Oh, il molto onorevole Tsurayaba Matsu’o e l'incantevole Fujikawa Fuyumi ci onorano della loro presenza. Sedetevi pure, vi prego.- li saluta Martin.

                Fujikawa come la famiglia che possiede la maggioranza delle azioni della Stark-Fujikawa? In cosa sono capitata?

                L’uomo mi guarda in modo decisamente poco amichevole.

-Credevo che questo fosse un incontro riservato ed invece non è così.- dice in tono freddo.

Vista la presenza della tua compagna, sarebbe stato disdicevole da parte mia ricevervi da solo.- ribatte Li -Quando ci ritireremo per parlare d’affari Miss Rand e Fujikawa-San ci lasceranno, ma fino ad allora godiamoci la cena.-

                E di che affari possono mai parlare un presunto capo delle Triadi e quello che potrebbe essere un oyabun[11] della Yakuza? La mia curiosità si accende sempre di più.

 

                Che stai combinando Candace? In che guaio ti sei andata a cacciare? In che relazioni sei con un pezzo grosso della Triade del Drago Nero? Se stai seguendo una pista per un articolo perché non mi hai detto niente?

-Non è il solo ad essere preoccupato per Miss Nelson, Mr. Urich.

            Nonostante la mia esperienza con Devil, quasi sobbalzo nel sentire la voce alle mie spalle.

-Non si volti, è molto meglio.-

-Chi è lei?- chiedo tentando di mantenere un tono calmo e distaccato.

-Un amico di Miss Nelson proprio come lei e voglio tirarla fuori da quel locale prima che accadano cose molto brutte.-

            Ora sì che sono davvero preoccupato.

 

            Esco dalla doccia e raggiungo Natasha che mi sta aspettando distesa sul letto. Mi siedo accanto a lei e le accarezzo la pancia ormai sempre più prominente.

-Sono sempre più grossa.- dice.

-Ma sei sempre bellissima, ci scommetto.- replico-

 

-È facile per te dirlo. Non… scusa non dovrei fare commenti sulla tua cecità.-

-Non scusarti. Ho smesso da tempo di essere sensibile sull’argomento. La vista non mi manca ormai.-

            Posso sentire il suo scetticismo e non ha torto. Posso essermi adattato alla mia condizione ma sapere che non vedrò mai il volto dei miei figli mi pesa e credo che Natasha lo capisca fin troppo bene.

            Mi attira a sé e mi bacia, poi scioglie la cintura del mio accappatoio.

-Lasciamo i guai a domani, che ne dici?- mi sussurra.

            Non potrei essere più d’accordo.

 

 

CONTINUA

 

 

NOTE DELL’AUTORE

 

 

            In realtà, praticamente nulla da dire. Se avete bisogno che vi dica qualcosa sulla Gatta Nera, siete voi ad avere problemi. -_^

            George C. Cooper è un personaggio creato da Martha Thomases & Tony Salmons su Dakota North #2 datato agosto 1986.

            Nel prossimo episodio: Triadi, Yakuza, Mafia Russa, ninja assassine e tanto altro.

            Vi aspetto.

 

 

Carlo

 



[1] Su X-Men MIT #42.

[2] Due episodi fa.

[3] La malavita organizzata giapponese.

[4] Su Daredevil MIT #4

[5] Le triadi sono la malavita organizzata cinese.

[6] Nomignolo della C.I.A.

[7] Come visto su Capitan America #85.

[8] Ovvero nello scorso episodio

[9] Per saperne qualcosa in più, leggete l’Uomo Ragno #98.

[10] Nomignolo dei poliziotti della Grande Mela.

[11] Capo, padrino.